Lo sviluppo inarrestabile dell’e-commerce
Il report “E-commerce in Italia 2021”1 certifica la rapida e inaspettata crescita delle vendite online, stimolata dalla pandemia Covid-19. Ecco alcuni dati1 utili a capire in che modo i consumi si sono evoluti e come le aziende e i partner logistici e tecnologici si stanno adeguando al cambiamento.
Gli italiani, sempre più connessi
Sono quasi 8 su 10 gli italiani che accedono a internet. Il 90% della popolazione adulta naviga da smartphone. Il tempo speso in media è di circa 2 ore e 18 al giorno.
La pandemia ha segnato un punto di svolta nelle abitudini di consumo e di navigazione. 16 milioni di italiani pensano che i propri comportamenti non si modificheranno quando l’emergenza sanitaria ed economica terminerà.
Per le aziende italiane adottare una strategia digitale vuol dire prima di tutto acquisire nuovi clienti (34%) e fidelizzare gli attuali (27%)
Il digitale ha “salvato” un anno disastroso
Settori come il turismo o la ristorazione sono stati duramente colpiti dalle restrizioni imposte dalle emergenze Covid. Il retail tradizionale ha subito – e sta subendo – una forte battuta d’arresto. L’e-commerce ha invece aiutato molte aziende a bilanciare perdite significative e a implementare nuove strategie e modelli di vendita.
Nel 2020 le imprese registrate come “attività e-commerce” presso il Registro delle Imprese sono aumentate del 50% (nel 2019 incrementarono del 20%). Le piccole e medie imprese che vendono online, rispetto all’anno precedente, sono state il 17% in più (nel 2019 aumentarono del 9%).
Il 68% delle aziende italiane ha incrementato il proprio fatturato online. Il 20% non ha subito variazioni e “solo” il 12% ha registrato perdite.
Sempre più italiani fanno shopping online via smartphone: il 48% del transato online proviene proprio da traffico mobile (+4% rispetto al 2019)
L’e-commerce ha dato una spinta decisiva anche alle esportazioni
Il digitale ha attutito le perdite subite dall’export tradizionale. I dati dell’Osservatorio Export Digitale del Politecnico di Milano evidenziano che, se le esportazioni tradizionali sono diminuite del 10%, quelle online sono invece aumentate del 14%. Nel 2020 l’export digitale italiano ha rappresentato il 9% delle esportazioni complessive.
Complessivamente 1 azienda italiana su 2 ha incrementato il proprio fatturato online oltre i confini nazionali.
In che modo le aziende italiane hanno venduto all’estero?
Il 38% delle aziende e-commerce si è affacciata a nuovi mercati tramite il proprio sito multi-lingua. 1 Il 6% ha venduto online all’estero tramite i marketplace.
Il ruolo dei marketplace nelle abitudini di consumo e nelle strategie delle aziende
Il report “E-commerce in Italia” evidenzia che quasi 1 italiano su 2 ha comprato online su siti stranieri.
Una fascia ampissima di utenti ha acquistato su Amazon (il 94%). Tra giugno 2019 e 2020, Amazon ha venduto 60 milioni di prodotti da rivenditori italiani (rispetto ai 45 milioni del periodo precedente)1.
Oltre 1 italiano su 2 ha comprato su eBay e il 44% ha acquistato abbigliamento, calzature, accessori o prodotti beauty su Zalando.
Il 45% delle aziende italiane vende sui marketplace.
Il 55% adotta una strategia multi-piattaforma, approcciando dai 2 ai 5 marketplace. Il 30% ne presidia solo uno.
Il marketplace al quale si affida la maggior parte dei brand italiani è Amazon, a cui fa seguito eBay.
Dai dati emerge un altro trend interessante: i marketplace non rivestono ancora un ruolo centrale per molte aziende. Su piattaforme come Amazon o Zalando il 32% delle aziende genera meno del 10% del fatturato. Per il 19% delle imprese i marketplace fruttano tra l’11% e il 25% delle vendite complessive. Solo il 17% produce sui marketplace tra il 51% e il 75% del proprio fatturato.
Il delicato ruolo della logistica
Per soddisfare l’impennata di ordini B2C, i player logistici hanno dovuto affrontare picchi di lavoro pressanti e imprevedibili. Le spedizioni generate dall’e-commerce sono aumentate del +103% durante il lockdown e del 68,5% nel periodo successivo.
L’infrastruttura logistica gioca un ruolo chiave nelle vendite online e nell’esperienza di acquisto dei clienti. Il 60% delle aziende italiane intende soddisfare le spedizioni B2C internalizzando uno o più magazzini B2C. Il 17% affida questa attività a partner terzi, il 2% alle logistiche marketplace (come Amazon FBA o ZFS). Il 7% si affida al drop-shipping.
Le nuove aspettative degli utenti
A proposito di spedizioni, poter scegliere l’orario di consegna è importante per il 49% degli utenti italiani. 6 persone su 10 vogliono avere l’opportunità di optare tra più indirizzi di consegna e punti di ritiro. Non a caso Amazon sta offrendo la possibilità di selezionare una determinata fascia oraria di consegna.
Anche Zalando sta arricchendo le proprie modalità di consegna. In Italia, grazie alla partnership con Poste Italiane, sono oltre 12.000 i nuovi punti di ritiro.
Un’altra nuova tendenza riguarda i pagamenti e in particolare la rateizzazione. Sempre più utenti preferiscono pagare online a rate. Sono ormai le numerose le soluzioni che permettono di fare shopping online pagando in piccole quote (Soisy, Scalapay, Clearpay). Inoltre Amazon ha recentemente introdotto questa opzione anche in Italia.
Il 4% degli utenti sceglie i pagamenti online a rate. La modalità di pagamento più popolare online resta la carta di credito (41%), seguita dai wallet digitali (Amazon Pay, Apple Pay, ecc.)
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1 “E-commerce in Italia 2021” Casaleggio Associati, maggio 2021
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